Giovani e vocazione: paradigma del discernimento pastorale

Abstract

La riflessione su giovani e vocazione prende avvio da due riferimenti fondamentali. In primo luogo il Concilio Vaticano II, in cui la Chiesa ha praticato, prima che spiegato, il discernimento, per cercare di capire meglio se stessa e di farsi capire meglio dall’uomo contemporaneo. In secondo luogo l’attuale situazione delle nuove generazioni, segnata dal prolungamento della condizione adolescenziale, dai cambiamenti tecnologici, dalla trasformazione etica con l’esaltazione dei diritti e dei desideri individuali. In tale scenario, il compito centrale del discernimento pastorale consiste nel cercare di definire e di trasmettere la figura dell’uomo secondo Gesù e di scorgere i segni dell’attesa di Cristo nelle nuove generazioni. Agli adulti si chiede di fare intravedere in Gesù l’attuazione di un’umanità piena, tendendo alla quale ciascuno riceve la possibilità di diventare se stesso.

The reflection on young people and vocation starts with two fundamental references. Firstly, the Second Vatican Council, in which the Church practiced, before explaining it, the discernment. This was done in order to come to a better understanding of itself and to make itself understood better by contemporary man. Secondly, the current situation of the new generations. They are marked by a lengthening of the adolescent condition, by the technological changes and more specifically the advent of the internet and social media, as well as the transformation in the field of ethics with the exaltation of individual rights and desires. In this scenario, the central task of pastoral discernment consists in trying to define and transmit the figure of man according to the one given in Jesus and to recognize the signs of Christ’s advent in the new generations. Adults are asked to help young people see in Jesus the realization of a full humanity, tending to which each one receives the possibility of becoming himself.