Il capitolo VIII di Amoris laetitia. Un contributo alla recezione

Abstract

Il capitolo VIII di Amoris laetitia è il frutto di un lavoro sinodale e dunque del coinvolgimento di tutta la Chiesa. In esso troviamo quanto le comunità cristiane vivono e sperano in questo tempo. Non nasce ex abrupto né tantomeno sopraggiunge dall’esterno. Nell’articolo viene proposta una lettura del capitolo VIII, a partire da un’esposizione dei fondamenti teologico-morali appartenenti alla Tradizione della Chiesa che sottostanno alla stesura del testo, al fine di contribuire a una serena e fruttuosa recezione del documento magisteriale. Ci si sofferma in particolare su tre capisaldi teologici: la coscienza, il primato della grazia e la legge della gradualità all’interno dei processi di discernimento. Sono anche presentate alcune indicazioni pastorali per favorire, nella continuità con il magistero precedente, l’accoglimento del documento e allontanare i pericoli del lassismo, della confusione e di una morale “fai da te”.

Chapter VIII of Amoris laetitia (The Joy of Love) is the result of a synodal work and therefore of the involvement of the whole Church. In it, we find what many Christian communities live and hope in this time. It does not arise ex abrupto, nor does it come from outside. This article provides a reading of Chapter VIII, starting on an exposition of the theological-moral foundations belonging to the Tradition of Church underlying the writing of the text, in order to contribute to a serene and fruitful acceptance of the magisterial document. It focuses on three very important theological points of view: the conscience, the primacy of grace, and the law of gradualness within the processes of discernment. There are also some pastoral indications to encourage, in keeping with the previous magisterium, the acceptance of the document and to remove the dangers of laxity, confusion and of a “do-it-yourself” moral.