«Né argento, né oro». Un’analisi narrativa di At 3,1-10

Contenuto principale dell'articolo

Paolo Cristiano

Abstract

Gli Atti degli Apostoli sono la naturale prosecuzione del Vangelo di Luca. dietro le fatiche umane di personaggi come Pietro, Filippo, Stefano o Paolo non è difficile scorgere la potenza dello Spirito Santo, che spinge a varcare confini considerati invalicabili, per far giungere a tutti la Buona notizia. I discepoli vengono “catapultati” su orizzonti grandi, da Gerusalemme al mondo intero. La sfida del Vangelo si gioca nelle città, dalla capitale spirituale dell’ebraismo fino a metropoli popolate da pagani di ogni etnia e provenienza. Come parlare a tutti costoro del nome di Gesù? Come far sperimentare la presenza amica e forte del Risorto a gente così diversa? L’analisi narrativa mostra come il vivace racconto di At 3,1-10 contenga delle risposte sorprendenti e susciti ulteriori interrogativi alle comunità cristiane di ogni tempo. […] L’analisi narrativa fa emergere il vero protagonista del racconto di At 3, apparentemente assente dalla scena, ma che in realtà non ha mai abbandonato il campo. Si tratta di Gesù, del suo nome che porta guarigione e salvezza. questo potere viene affidato a “vasi di creta” umani, pieni di fragilità, dubbi, contraddizioni. ora gli apostoli lo intuiscono appena, ma in fondo comprendono che, per rimanere fedeli al Signore, non bisogna inventare nulla, né cercare spazi di protagonismo personale. È ciò che san Francesco d’Assisi avrebbe definito, secoli dopo, vivere il Vangelo sine glossa, senza aggiunte. È la condizione in cui sempre la Chiesa si viene a trovare: pur non vedendo il Signore con gli occhi del corpo, essa ne sperimenta la presenza forte, gioiosa e amica, continuando a invocare il suo nome, compiendo segni di amore e di servizio verso i poveri, e testimoniando con parresia la fede in lui. D’altro canto, l’intreccio narrativo evidenzia anche come quell’uomo che chiedeva l’elemosina al tempio può e deve essere associato alla comunità dei credenti. Avviene come una fusione tra lo storpio, che si sente immediatamente coinvolto nella lode a Dio, e la coppia di discepoli Pietro – Giovanni. Un’ulteriore conferma di quanto lo sforzo di comunicare il Vangelo raggiunga e abbracci tutti, a prescindere dalla propria condizione particolare.

##plugins.themes.bootstrap3.displayStats.downloads##

##plugins.themes.bootstrap3.displayStats.noStats##

Dettagli dell'articolo

Fascicolo

Sezione

Miscellanea

Come citare

«Né argento, né oro». Un’analisi narrativa di At 3,1-10. (2016). Theologica Leoniana, 5, 57-75. https://doi.org/10.5281/zenodo.13799073