Le nuove sfide alla persona umana. Diritti, nuovi diritti e democrazia per un “uomo nuovo”
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Abstract
Nelle società democratiche si assiste alla crisi della democrazia sostanziale e a una ipertrofia di quella formale, ovvero all’ipertrofia delle regole e delle procedure. La democrazia sostanziale si è rarefatta sotto il peso del relativismo. L’impossibilità di un accordo su un contenuto etico che attinga a un Fondamento comune, che sostanzi lo stare insieme, rende di fatto difficile, trovare motivazioni e linguaggi che facciano di un certo numero di individui, un corpo sociale. La frattura antropologica che inizia con il nominalismo di Ockham e prosegue con la Riforma, diventa sistema politico con i contrattualisti che portano sul livello sociale, sulle motivazioni del vivere insieme, l’individualismo antropologico che andava delineandosi. Per essi l’uomo è necessitato alla vita sociale, l’autorità politica si qualifica, in ultimo, come un arbitrato che rende possibile una convivenza garantendo i maggiori spazi di libertà individuale possibile per ciascuno. […] Nati per salvaguardare l’uomo dallo Stato, i diritti umani sono spesso oggi, di fatto, lo strumento per affermare un nuovo totalitarismo, quello subdolo democratico, non meno pericoloso dei precedenti. Quelli si presentavano con il volto della violenza, questo con quello persuasivo della democrazia, con quello politicamente corretto della non discriminazione, del martellamento ideologico massmediatico, della monocultura, della tecnica salvatrice, che trovano l’estrema sintesi nelle aule parlamentari.
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