Il cyborg e l'enhancement umano. Alcune tracce per una valutazione etico-teologica

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Paolo Benanti

Abstract

Per introdurre una riflessione etica sul cyborg e sull’enhancement cognitivo ci siamo rifatti a quanto la Gaudium et Spes (da ora GS) indica come metodo: nel Proemio alla II parte, là dove i Padri conciliari intendono affrontare alcuni problemi specifici e urgenti, la GS sembra suggerire una via preferenziale di indagine. Il Concilio ci invita ad analizzare gli aspetti che interrogano il nostro oggi «alla luce del Vangelo e dell’esperienza umana» (cfr. GS 46). In altri termini, per poter portare la luce della fede e indirizzare la nostra vita verso un orizzonte di frutti per la carità della vita del mondo, siamo chiamati in un primo momento a raccogliere quanto di migliore l’esperienza umana abbia da offrirci e, successivamente, quanto la fede ci aiuti a capire della complessità del reale con la luce della Verità di cui è foriera. Dietro il fenomeno dell’enhancement umano non vi sono solamente delle prospettive antropologiche fallaci quali quelle del postumanesimo e del transumanesimo, ma anche delle teorie etiche e delle prospettive biopolitiche che ne sostengono la diffusione nell’attuale panorama culturale. Vogliamo brevemente confrontarci con le principali valutazioni etiche che ruotano attorno al pensiero post-umano e trans-umano e alle “tecnologie per l’enhancement”.

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Fascicolo

Sezione

Atti del forum interdisciplinare

Come citare

Il cyborg e l’enhancement umano. Alcune tracce per una valutazione etico-teologica. (2015). Theologica Leoniana, 4, 9-31. https://doi.org/10.5281/zenodo.13765750