Citazioni escludenti in una logica inclusiva: Os 2,25.1 in Rm 9,25-26

Abstract

I capitoli 9-11 della lettera ai Romani costituiscono uno snodo fondamentale, se non addirittura il vertice dottrinale, della più lunga e complessa epistola paolina. In questa sezione un ruolo fondamentale è giocato dalle citazioni scritturistiche: dopo l’abbondanza di riferimenti anticotestamentari presenti in Rm 1-4 e la loro pressocché assenza in Rm 5-8, Paolo torna a riferirsi alla Scrittura come elemento centrale nel suo ragionamento. Ed è specificatamente intorno a due di questi testi, ossia Os 2,25.1 ripresi in Rm 9,25-26, che il presente contributo si sofferma per far emergere la modalità interpretativa messa in campo dall’apostolo che legge l’Antico Testamento in maniera innovativa ma non arbitraria. Ancora una volta in questo passaggio della lettera ai Romani Paolo dimostra come la sua ermeneutica delle Scritture sia volta a evidenziare un significato già presente, sebbene non evidente, nei testi, interpretati nella prospettiva escatologica inaugurata dalla morte e risurrezione di Cristo, l’evento che gli consente di leggere l’Antico Testamento a partire dal suo compimento.

Chapters 9-11 of the letter to the Romans constitute a fundamental section, if not even the doctrinal climax, of the longest and most complex Pauline epistle. In this chapters quotations from the Old Testament assume an important role: after the numerous citations in Rom 1-4 and their almost total absence in Rom 5-8, Paul goes back to Scriptures as a central element in his reasoning. And it is specifically around two of these biblical texts, Hos 2:25.1 cited in Rom 9:25-26, that this contribution focuses to bring out interpretative modality of the apostle, who reads the Old Testament in an innovative but not arbitrary way. Once again in this passage of the letter to the Romans, Paul proves how his hermeneutics of the Scriptures highlights an original even if latent sense of the texts, interpretated in the eschatological perspective inaugurated by the death and resurrection of Christ, the event that allows him to read the Old Testament from its fulfillment.