La Chiesa particolare soggetto del processo sinodale

Abstract

La relazione rilegge il processo sinodale avviato con l’apertura della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo alla luce del principio ecclesiologico che la Chiesa esiste «nelle e a partire dalle Chiese», formulato dal concilio Vaticano II (LG 23). Attraverso un confronto puntuale tra le indicazioni della Costituzione apostolica Episcopalis communio e la sua applicazione nel processo sinodale in atto, l’autore esamina soprattutto la prima fase di tale processo. Ciò che emerge è l’importanza delle Chiese particolari, dove vive il Popolo di Dio, soggetto della consultazione, in quanto partecipe della funzione profetica di Cristo (cfr. LG 12). Dentro questo quadro si comprende come l’effettiva partecipazione della Chiesa particolare al processo sinodale dipenda dalla verità delle relazioni al suo interno: della portio populi Dei con il vescovo come principio di unità della sua Chiesa, coadiuvato dal suo presbiterio.

The report re-reads the synodal process that began with the opening of the XVI Ordinary General Assembly of the Synod in the light of the ecclesiological principle that the Church exists «in and from the Churches», formulated by the Second Vatican Council (LG 23). Through a punctual comparison between the indications of the Apostolic Constitution Episcopalis communio and its application in the synodal process underway, the author examines above all the first phase of this process. What emerges is the importance of the particular Churches, where the People of God live, the subject of consultation, as they share in Christ’s prophetic function (see LG 12). Within this framework it is understood how the effective participation of the particular Church in the synodal process depends on the truth of the relationships within it: of the portio Populi Dei with the bishop as the principle of unity of his Church, assisted by his presbyterate.