Perché è necessario parlare di “pietà popolare”

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Mariano Crociata

Abstract

Partendo dalla formulazione e da alcuni passaggi nodali della storia dell’espressione «pietà popolare» e della riflessione magisteriale su di essa, dal concilio Vaticano II fino a oggi, si cerca di coglierne in primo luogo la dimensione antropologica e la specificità cristiana; ci si concentra poi sul significato del carattere popolare della pietà vissuta nell’ambito cristiano, per rilevare i cambiamenti che la stanno modificando, così da individuare la configurazione che va assumendo in prospettiva, soprattutto nell’area italiana. Anche alla luce della sua dimensione profetica, la persistenza odierna della pieta popolare segnala con ostinazione l’esigenza di ascoltare il vissuto credente del popolo cristiano a partire dalle sue forme elementari e di tornare sempre ad apprendere da esso.


The paper starts from the formulation and some key passages in the history of the expression “popular piety” and the magisterial reflection on it, from the Second Vatican Council to the present day, to grasp its anthropological dimension and Christian specificity. The focus is on the meaning of the popular character of piety experienced in the Christian context, to detect the changes that are modifying it, so as to identify the configuration that is taking on in perspective, especially in the Italian area. In the light of its prophetic dimension, the persistence of popular piety today stubbornly signals the need to listen to the believing experience of the Christian people starting from its elementary forms and to always go back to learning from it.

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Fascicolo

Sezione

Miscellanea

Come citare

Perché è necessario parlare di “pietà popolare”. (2021). Theologica Leoniana, 10, 63-81. https://doi.org/10.5281/zenodo.13822459

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